Nel mondo dell’arte impressionista, poche relazioni hanno brillato con la stessa intensità e profondità dell’amicizia tra Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir. Questi due titanici pittori non solo espongono insieme nella storica prima mostra degli impressionisti nel 1874 – evento che celebriamo quest’anno per il suo 150º anniversario – ma rimangono legati da un profondo rispetto reciproco e da una passione condivisa per un’arte che va oltre la mera riproduzione della realtà.
Sebbene provenissero da mondi completamente diversi, con background sociali opposti e stili artistici radicalmente contrastanti, Cézanne e Renoir hanno coltivato un’amicizia che ha resistito alle differenze e ha prosperato nell’ambito della loro arte.
Renoir, figlio di una famiglia umile, trasmetteva la sua visione aperta e leggera del mondo attraverso colori vivaci, linee sinuose e una sensazione eterea che rifletteva la gioia della vita. La sua arte danzava sulla tela con una vitalità contagiosa, celebrando la bellezza della quotidianità e dei momenti gioiosi.
D’altra parte, Cézanne proveniva da una famiglia borghese e la sua arte rifletteva una profonda ricerca di struttura e forma. Il suo stile geometrico e spigoloso anticipava le avanguardie future, come il cubismo, che avrebbero rivoluzionato il mondo dell’arte.
Dopo che Cézanne abbandonò la frenesia della vita parigina per la quiete della Provenza, Renoir lo visitava spesso nella sua casa, dove i due artisti potevano confrontarsi sulle loro visioni e ideali artistici. Nonostante le divergenze stilistiche, con Cézanne che cercava la purezza della forma e Renoir che abbracciava la sensualità del colore, l’amicizia tra i due rimase solida.
La mostra attuale al Palazzo Reale è un tributo a questa straordinaria amicizia artistica, offrendo la possibilità di confrontare circa 50 opere dei due maestri. Qui, le opere di Renoir e Cézanne parlano del loro tempo insieme, rivelando le differenze e le similitudini nel loro approccio all’impressionismo. Questa esposizione mette in luce come l’impressionismo non fosse un movimento omogeneo, ma piuttosto un terreno fertile per una varietà di visioni artistiche e amicizie durature che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte.